ESG e revisori legali: regime transitorio con diversi requisiti di accesso alla rendicontazione di sostenibilità

La Commissione Europea ha pubblicato le FAQ sulla rendicontazione ESG per chiarire obblighi e competenze dei revisori legali. Tre sono le novità chiave: il concetto di “ragionevole sforzo” per la gestione dei dati ESG, un regime transitorio per la formazione dei revisori e l’obiettivo di armonizzare l’attestazione. Scopriamo i dettagli!

Chiarimenti UE sulle competenze dei revisori legali

esg revisori legaliLa Commissione Europea compie un passo significativo verso la trasparenza e la standardizzazione della rendicontazione ESG (Environmental, Social, Governance) con la pubblicazione delle Frequently Asked Questions (FAQ) sulla Gazzetta ufficiale del 13 novembre 2024.

Questo documento esplicativo, identificato con la Comunicazione C/2024/6792, mira a supportare le imprese nell’implementazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), fornendo una guida interpretativa su aspetti normativi complessi.

Le FAQ interessano molteplici strumenti legislativi chiave.

L’obiettivo è semplificare l’adozione degli standard di rendicontazione di sostenibilità, offrendo alle aziende un supporto tecnico-interpretativo essenziale per un’applicazione uniforme e coerente dei nuovi obblighi informativi ESG.

 

Il concetto del ragionevole sforzo

Tra i temi chiave offerti dalle FAQ emerge il concetto di “ragionevole sforzo” nella raccolta e gestione delle informazioni lungo la catena del valore, elemento cruciale per garantire la solidità e l’affidabilità dei dati ESG riportati.

La nozione di “ragionevole sforzo” è stata dettagliata tenendo conto delle sfide pratiche e delle diversità tra le organizzazioni.

In particolare, i fattori che influenzano l’applicazione di tale principio includono:

  • Dimensione aziendale: le PMI potranno beneficiare di un approccio semplificato rispetto alle grandi aziende.
  • Accesso ai dati: la disponibilità e l’affidabilità delle informazioni lungo la supply chain rimangono variabili determinanti.
  • Risorse interne ed esterne: competenze tecniche e capacità finanziarie giocano un ruolo cruciale nel determinare gli standard di reporting.
  • Relazioni con i partner commerciali: la capacità di influenzare i fornitori e altri stakeholder della catena del valore è un elemento critico.
  • Prossimità agli stakeholder: il coinvolgimento attivo delle parti interessate facilita l’identificazione e la mitigazione dei rischi ESG.

 

Un regime transitorio per i revisori legali

La Commissione Europea riconosce la necessità di un periodo di transizione per consentire ai revisori legali di acquisire le competenze richieste.

In particolare, per essere abilitati al rilascio dell’attestazione di conformità sulla rendicontazione di sostenibilità, i revisori legali o tirocinanti dovranno:

  1. integrare il tirocinio triennale obbligatorio con 8 mesi di formazione pratica specifica sulla sostenibilità;
  2. se il tirocinio è già stato completato, svolgere un ulteriore periodo formativo di 8 mesi.

Sono esentati da questo obbligo:

  • i revisori legali già abilitati prima del 1° gennaio 2024;
  • i professionisti in procedura di abilitazione al 1° gennaio 2024 (se completata entro il 1° gennaio 2026).

Questi professionisti dovranno comunque acquisire le necessarie competenze attraverso la formazione continua.

Questo approccio progressivo mira a evitare interruzioni nei processi di certificazione, garantendo al contempo un graduale allineamento alle nuove esigenze del mercato.

Verso un’attestazione armonizzata entro il 2028

La Commissione ha fissato l’obiettivo di introdurre entro ottobre 2028 principi di attestazione uniformi a livello europeo, volti a garantire un livello di reasonable assurance per le dichiarazioni ESG.

Nel frattempo, gli Stati membri avranno la flessibilità di applicare procedure nazionali, favorendo un adattamento graduale alle regole armonizzate.

 

Conclusioni: un equilibrio tra innovazione e pragmatismo

L’intervento della Commissione Europea rappresenta un punto di svolta strategico nella governance sostenibile, delineando un approccio sistemico che trascende i confini della mera compliance normativa.

Questa iniziativa stabilisce un paradigma innovativo di rendicontazione ESG che eleva gli standard qualitativi del reporting attraverso un processo di trasformazione culturale e professionale.

L’architettura regolatoria proposta non si limita a definire parametri formali, ma innesca un meccanismo di evoluzione professionale che valorizza le competenze dei revisori, stimolandoli a una continua riqualificazione e specializzazione.

Tale visione strategica riconosce la sostenibilità come drivers fondamentale dell’innovazione aziendale, promuovendo un modello di crescita che integra responsabilità ambientale, sociale e di governance.

Il framework normativo diviene così un potente strumento di accompagnamento per le imprese, supportandole nella gestione delle complessità operative legate alle catene di approvvigionamento globali.

Attraverso criteri sempre più strutturati e trasparenti, l’Unione Europea costruisce un ecosistema in cui sostenibilità e competitività si intersecano virtuosamente, offrendo alle organizzazioni un percorso di trasformazione strategica.

Questa roadmap non rappresenta semplicemente un adeguamento tecnico, ma un’opportunità di rigenerazione imprenditoriale, dove aziende e professionisti possono ridefinire il proprio ruolo nell’architettura della sostenibilità globale, trasformando gli obblighi normativi in leve di innovazione e crescita responsabile.

 

Fonti:

 

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Fabio Sartori

Lunedì 25 novembre 2024

 

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